La bomba di Maradona by Vincenzo Salemme

La bomba di Maradona by Vincenzo Salemme

autore:Vincenzo Salemme [Salemme, Vincenzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini&Castoldi
pubblicato: 2018-11-21T23:00:00+00:00


LA PIZZA FRITTA

I compagni della scorta avevano preso la mattinata libera per poter partecipare ai funerali dell’amico, quindi Gualtiero propose di andare tutti a mangiare insieme.

Avrebbe offerto lui, era obbligato a farlo nonostante la cosa gli creasse un certo disagio. Era davvero diventato spilorcio nonostante, con se stesso, continuasse a trovare giustificazioni.

In questo caso avrebbe offerto perché lo riteneva un investimento per la buona riuscita del film. Li avrebbe portati da SalePepe, una trattoria nel centro di Napoli, molto famosa per il pesce e per la pizza fritta, un piatto che Gualtiero non amava ma che quasi tutti ormai sembravano gradire forse più della pizza classica al forno.

I suoi amici improvvisati avevano confermato la tendenza, perché avevano chiesto tutti la pizza fritta condita con varietà di ingredienti e tagliata a fette così da condividerla tra loro. Si partiva con la più tradizionale «montanara» che veniva guarnita solo con pomodoro a pezzi e parmigiano e una foglia di basilico. Si passava per salsicce e friarielli (a luglio!!!), fino al gorgonzola, e si finiva in quella che per Gualtiero era da premio «disgusto», la pizza fritta con la Nutella.

Solo il giudice Reale sembrava scettico su quel menù, infatti preferì ordinare piatti a base di pesce come aveva fatto Gualtiero. Disse che sarebbe rimasto con loro solo per un po’ perché poi, nel primo pomeriggio, avrebbe dovuto raggiungere Andrea che aveva lasciato al campo estivo di Miliscola, una spiaggia del litorale flegreo molto frequentata dai napoletani durante l’estate.

Passava lì tutti i giorni del mese di luglio e il pomeriggio Antonio andava a prenderlo per riportarlo a casa. Raccontò che Andrea si divertiva molto in quel campo. C’erano assistenti competenti, alla faccia del luogo comune che vuole questi piccoli centri del meridione sempre indietro nei progressi della cultura medica. Andrea aveva legato con qualcuno dei ragazzi ma sopratutto aveva trovato nella signorina Agnese una sostituta della mamma che non aveva mai avuto. Reale confessò a Gualtiero, senza farsi sentire dagli altri commensali, che molte volte aveva pensato di proporre ad Agnese un matrimonio di interesse. In questo caso un nobile interesse. Però sorrise con una certa malinconia di questa sua sciocca illusione. Agnese era una ragazza e lui avrebbe potuto farle da padre, se non da nonno. Sarebbero certamente stati guardati con diffidenza e scherno dalla gente. «In questo paese c’è un bigottismo che fa paura! Quando ero giudice mi è capitato molte volte di incappare io stesso in un pregiudizio e non in un giudizio distaccato delle cose. Ci facciamo sempre condizionare dalle convenzioni. Ha visto che anche stamattina, in chiesa, quel povero parroco avrebbe voluto dire delle cose di semplice buon senso ed è sembrato addirittura un eretico.»

Questa ultima frase l’aveva sentita anche il catanese perché, mentre masticava la pizza con le scarole capperi e olive nere, era intervenuto: «... secondo me non avrebbero voluto nemmeno che si facessero i funerali in chiesa, ci siamo rrriusciti solo perché siamo della polizia e perché Filippo aveva una rrreputazione...» quante erre! «... da rrrispettare».

Nel



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